molto spesso ti capita di parlare a qualcuno vicino a te e di non essere compresa, soprattutto fraintesa. Per quanta buona volontà ci si mette, si finisce con una discussione che non porta da nessuna parte. Ma è davvero così? Se faccio tesoro di quello che nel momento presente succede è possibile che in un secondo tempo, tempo di riflessione, riesco a comprendere l'altro e ciò che voleva dire o fare. Di solito per chi non ha fatto un lavoro introspettivo è difficile anche nel tempo della riflessione, ma quando tutte le emozioni sono quiete e la mente è lucida si può arrivare alla comprensione.
Comprendere non è così scontato.
Comprendere implica prima di tutto la conoscenza della propria profondità: ciò che sai di te stesso e quello che vuoi sperimentare, delle tue paure, dei tuoi bisogni , dei tuoi desideri e dei tuoi meccanismi di difesa. E' una conoscenza di apprendimento costante. Il pre-giudizio nei confronti dell'altro non ti permette di udire il significato vero delle parole dette, le tue difese poi creano un muro a volte invalicabile che ti rende sordo e cieco..
Generalmente, quando abbiamo delle discussioni o degli scontri, pensiamo che sia l'altro che debba cambiare, che non sembra capirci, quasi ciclicamente il ripetersi di un vecchio film. Difficilmente pensi che potresti essere tu stesso il primo a mettersi in discussione. Questo non c'entra nulla su chi ha ragione o no oppure se sei "giusto" o "sbagliato" ma l'acquisire
una consapevolezza per cambiare qualcosa della propria vita in meglio, mi permette di non fare troppi errori nelle relazioni di qualsiasi tipo.
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