martedì 25 agosto 2015

LASCIARE ANDARE

Ci sono degli oggetti, dei pensieri, delle persone, delle situazioni che fanno parte della nostra vita per un certo periodo di tempo poi o si perdono o si regalano o si buttano o si trasformano. La modificazione interna porta inevitabilmente con sé dei cambiamenti esteriori: nel comportamento, nel pensiero, nelle credenze, nei colori che ci circondano o che vogliamo indossare, nei luoghi in cui vogliamo vivere, compresa la nostra casa e anche degli oggetti che sono nella nostra quotidianità. Fare pulizia, “lasciare andare”, ogni tanto fa bene! Buttare fotografie che sentiamo non rappresentarci più, fa bene! Vecchie lettere, soprammobili, libri o quaderni, abiti o maglioni non perché non sono più di moda ma perché ci ricordano un tempo passato che ormai non rappresenta più niente per noi, fa bene! Restiamo vincolati al passato anche con gli oggetti. Liberarci, alleggerirci vuol dire anche modificare pensiero e attaccamento. Cosa può essere di più innovativo di una forma di nuovo pensiero? Un nuovo modo di vivere e di vedere ma anche di un nuovo modo di fare pulizia. Capita di farlo inconsapevolmente oppure con un solo oggetto. Ultimamente mi è capitato di farlo molto più di frequente e rimango sorpresa quando, guardando in certi cassetti, trovo segni di un passato che ormai non esiste più, magari da una decade e mi sorprendo di averlo tenuto per così tanto tempo! Tempo fa ho “lasciato andare” alcune cose portandole al mercatino dell’usato. Terapeutico non è solo “lasciare andare” a livello interno ma anche l’azione che l’accompagna ha una sua fondamentale
importanza. Vale anche per certi ricordi ai quali siamo o rimaniamo aggrappati, illusioni che ci portiamo dentro per anni. Come se dietro di noi, attaccato alle nostre caviglie, ci fosse un carretto dove buttiamo tutto ciò di cui non vogliamo separarci e col tempo diventa talmente pesante che ci fa rallentare. Pulirci richiede tempo, pazienza e amore. Amore nel ”lasciare andare” proprio perché non sono più. Hanno fatto parte ma non SONO PIU’. Per abbracciare il nuovo dobbiamo amare ciò che è stato e lasciarlo andare.

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